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Donne di pace, figure femminili e movimenti di donne nel pacifismo dell’età contemporanea

manifesto

Sabato 1 marzo alle ore 10,00 Sala D’Attorre di Casa Melandri

I libri di storia sono una sequenza infinita di uomini e guerre, non parlano di donne e di pace.                           Raccontano come gli uomini risolvono i conflitti con la violenza e rendono così invisibili sia le donne, sia le soluzioni nonviolente dei conflitti da loro proposte nelle varie epoche, sia le lotte per la pace.

Il discorso femminile sulla pace parte proprio dalla violenza come fenomeno di carattere generale.                                                Le donne non dicono solo no alle armi, ma alla mentalità stessa che porta ad esse, alla sopraffazione, all’oppressione, a partire da quella sulle donne e mostrano il forte intreccio fra militarismo e sessismo.

Il contributo storico delle donne per un mondo pacifico si fonda sulla cooperazione anziché sulla competizione, sulla convivenza anziché sul dominio, sulla cura di ogni essere vivente e della Terra anziché sul loro sfruttamento e distruzione, sull’uguaglianza anziché sulla gerarchia, sulla necessità del disarmo anziché sulla corsa agli armamenti come effetto deterrente.

Le donne sono state e sono le costruttrici di pace più efficaci, ma purtroppo inascoltate e oscurate.

E’ una storia ancora tutta da scrivere, affascinante e sorprendente. Per questo si propone la conoscenza di figure pacifiste importanti come Bertha Von Suttner, Emily Hobhouse, Jane Addams e altre.

Così come le idee e le azioni di movimenti femminili di base, associazioni di donne che fin dai primi del ‘900 hanno rappresentato l’avanguardia del movimento pacifista. Uno fra tutti il grande movimento antinucleare dove le donne hanno svolto un ruolo d’avanguardia di pensiero e di azione a partire dalla prima manifestazione in seguito alla prima atomica su Hiroshima e Nagasaki.

Al convegno intervengono

Bruna Bianchi storica, docente di  Storia delle donne e Storia del pensiero politico e sociale contemporaneo all’Università Ca’ Foscari di Venezia, direttrice della rivista telematica DEP ”Deportate, esuli, profughe”.                                                                                                                                                                       Maria Grazia Suriano  ricercatrice in Storia d’Europa. I suoi ambiti di studio riguardano la storia e la cultura delle donne in contesti di guerra e di pace, con particolare attenzione al pacifismo degli anni Venti e Trenta del Novecento e alla Seconda guerra mondiale.